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Biofiltri MUDS
Il gruppo di Ricercatori universitari ideatore del Sistema di depurazione subacqueo ha effettuato sperimentazioni per oltre un decennio sul sistema e successivamente ne ha seguito e controllato l’applicazione operativa: oggi le capacità depurative naturali del sistema sono una realtà scientifica riconosciuta.
Il Sistema ha la sua applicazione ideale nel completamento del ciclo depurativo dei Comuni costieri turistici: tale funzione è oggi prevista – come “trattamento appropriato” – anche dal Piano Tutela delle Acque emanato dalla Regione Liguria, secondo i dettami della normativa Nazionale.
Nel documento citato sono riconosciute al Sistema di depurazione subacqueo ulteriori importanti applicazioni nel miglioramento del livello qualitativo dell’ambiente marino costiero: in particolare esso può essere utilizzato quale integratore del sistema di diffusione delle condotte sottomarine di scarico dei reflui urbani.
Chiarimenti scientifici
L’effluente da una condotta sottomarina è, in generale, meno denso dell’acqua di mare circostante, essendo costituito da acque dolci ed avendo una temperatura superiore; ciò determina la risalita dell’effluente lungo la colonna d’acqua fino al raggiungimento di un livello di equilibrio fisico con le acque circostanti.
Il refluo in uscita dalla condotta forma il cosiddetto “plume” di risalita, visualizzabile come una colonna di fumo in espansione verso l’alto.
La condizione di equilibrio dovrebbe essere ottenuta prima del raggiungimento della superficie marina e conseguita grazie al miscelamento del refluo con l’acqua marina: in tale modo si ottiene la corretta diffusione del refluo scaricato e l’avvio del processo di auto depurazione del mare.
La presenza di stratificazione nella colonna d’acqua (termoclini) – dovuta a strati di acqua a diverse temperature – contrasta la risalita del refluo e facilita il raggiungimento della condizione di equilibrio.
L’aumento medio della temperatura delle masse d’acqua superficiali è un processo in atto ormai da oltre 15 anni e comporta un drastico abbassamento del termoclino durante il periodo estivo: il verificarsi di tale condizione determina una omogeneità termica della colonna d’acqua che permette il rapido raggiungimento della superficie marina da parte del refluo scaricato dalle condotte sottomarine.
I fenomeni di “galleggiamento residuo” dell’effluente comportano alcune conseguenze:
- il refluo si spande radialmente interessando un’area più estesa,
- il refluo si sposta in seguito all’influenza di correnti superficiali e del vento,
- il miscelamento refluo-acque marine si riduce drasticamente, quindi viene conservata la residua nocività del refluo stesso.
Il verificarsi di galleggiamento residuo dell’effluente costituisce un fenomeno non solo esteticamente sgradevole, ma anche una fonte di pericolo, poiché può facilitare il trasporto di refluo scarsamente diluito lontano dal punto di sversamento, con possibile contaminazione di aree da salvaguardare.
Solo negli impianti più recenti le condotte di scarico sottomarine sono dotate di opportuni diffusori, adeguati alle attuali condizioni ambientali.
A fronte di tutto questo risulta evidente come i Biofiltri MUDS siano l’integrazione ottimale di qualsiasi diffusore ed una possibile alternativa alla sostituzione del vecchio terminale della condotta sottomarina: essi, infatti, intercettano il refluo scaricato dalla condotta e, estraendone la residua carica organica, ne abbattono quasi totalmente la pericolosità.
Inoltre, il passaggio attraverso i Biofiltri raffredda il refluo e lo miscela con acqua marina, aumentandone la densità: questi effetti sono fondamentali per la limitazione della capacità di risalita del refluo lungo la colonna d’acqua nella zona di scarico ed amplificano ulteriormente l’efficacia.
Ogni Amministratore ha come obbiettivo primario il conseguimento di un migliore livello qualitativo dell’ambiente costiero e, in questa ottica, il Sistema di depurazione subacqueo è un importante strumento di salvaguardia della qualità raggiunta e/o un’integrazione dell’impianto esistente per conseguire i necessari miglioramenti.
Infine, ricordiamo la capacità del sistema di agire quale Fish Aggregating Device (FAD) e di proteggere il fondale marino, tipica delle barriere artificiali: una perfetta sinergia tra il miglioramento della qualità delle acque e l’incremento della protezione della fauna marina.